La maga di Oz in Australia

TG Ciao, quanto tempo sei stata in Australia?

Sono stata in Australia da maggio 2009 a dicembre 2010


TG Da cosa è nata l’idea di partire?


Il mio paese mi ha deluso sotto tanti punti di vista, soprattutto per la difficoltà di trovare un lavoro e un contratto decente. Sono giornalista professionista, ho provato ogni strada, ma ho trovato solo porte in faccia. Amo il mio paese, ma il livello di corruzione e l’uso spregiudicato delle raccomandazioni lo hanno rovinato. Ho pensato che meritavo di più e ho deciso di fare il grande salto: mollare tutto e provare a farcela in Australia.


TG Dove vivevi prima di partire per l’Australia?

Vivevo a Genova

 

TG Sei partita con un lavoro gia sicuro o non avevi nessun contratto in Australia?

All’avanscopertissima!! Non avevo niente. Niente.

Avevo solo un contatto con un’agenzia locale che mi aiutato, pagando, a  trovare un primo impiego. E’ un’agenzia che aiuta chi, come me, arriva in Australia con il Working Holiday Visa e cerca un primo impiego. Ho vissuto i primi due mesi in ostello, ho trovato un ostello stupendo, niente a che vedere con quello che immaginiamo noi…e ci sono stata benissimo. Ma dopo due mesi era ora di trovare un casa….

L’Agenzia (www.worknholiday.com) mi ha aiutato fin dall’inizio, passavo i giorni attaccata al computer e loro mi spiegavano come impostare il curriculum (che loro chiamano resumé), come avere successo nei colloqui (che loro chiamano interviews, interviste…) e devo dire che con me sono stati davvero in gamba. Ma devi essere intraprendente, loro ti danno le dritte, ma poi devi cavartela da solo. In Australia apprezzano molto chi ce la fa con le proprie gambe e non usa amicizie per raggiungere i propri scopi.

 

TG Ma tu cosa facevi?

Come detto sopra, in Italia ero giornalista, ma in Australia è stato difficile fare questo lavoro. E ad essere sinceri non ero neanche molto interessata. Il mio obiettivo era vivere al massimo quel paese, conoscere gente, scoprire cose, vedere luoghi nuovi. Mi bastava un lavoretto qualsiasi.

Ho lavorato principalmente nel settore ristorazione, soprattutto al Casinò di Sydney.

 

TG Ma scusa, perché proprio cosi lontano? Perché l’Australia?

Ma guarda, è un paese completamente diverso dal resto delle democrazie occidentali. La vita qui è  rilassata, niente stress. Puoi essere te stesso e devi essere orgoglioso di esserlo. Mi sono innamorata dello stile di vita degli australiani. E’ qualcosa di impagabile, qualcosa che trovi solo qui. E amo Sydney. Me ne sono innamorata fin dal primo giorno.

 

TG … spiegato meglio…

Come detto, gli australiani non si stressano. Non vivono per lavorare, ma lavorano per vivere. E non si preoccupano quasi mai di nulla. Il loro motto è infatti “No worries, mate” o “Take it easy”.

Frasi che non potresti mai rivolgere a un italiano: noi passiamo la nostra vita a preoccuparci per tutto e a farci del nervoso inutilmente.

Insomma, avevo voglia di conoscere un nuovo paese. Volevo andare a vivere il più lontano possibile, l’Europa era troppo “vicina”: al minimo dubbio sarei corsa a casa.

Volevo mettermi alla prova e migliorare l’inglese: Stati Uniti o Australia. Andare in America non era la scelta migliore vista la crisi economica e così ho puntato su Sydney.

L’Italia è un paese stupendo, ma è molto scorretta con i suoi figli migliori. I giovani talenti scappano per trovare una vita migliore e vanno avanti solo i soliti raccomandati. E’ un sistema vecchio, logoro, vizioso e viziato. Volevo respirare aria nuova e così sono partita.

 

TG (… si entusiasma…)

Voglio dire, io vengo da un paese, l’Italia, che posso definire il più bello del mondo e nessuno può contraddirmi. Adoro il mio paese e sono fiera di essere italiana. Ma l’Australia ha qualcosa che l’Italia non possiede: rappresenta uno stile di vita che si adatta perfettamente a me. Qui tutti si fanno gli affari propri, sono amichevoli ma rispettano i tuoi spazi e devi farcela da solo. Devi lavorare come un mulo ma se resisti e dimostri di avere talento ( e il visto giusto, ma di questo poi parlo nel mio blog) ti si aprono le porte. Qui non esistono raccomandazioni. Anzi, se ci provi a fare il raccomandato sei finito. Amo questo paese.

 

TG Raccontami nella vita quotidiana le differenze, le qualità che hai trovato?

Gli australiani sono molto rilassati, sanno godersi la vita. Sono molto rispettosi, semplici e altruisti e non si stressano. Lavorano dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17 ma poi basta. Fine. Il weekend  è sacro. Il lavoro non è tutto nella vita. Il sistema australiano è ben organizzato, la macchina burocratica funziona molto bene, il bene pubblico è amministrato nel modo giusto e, soprattutto, il sistema è molto più meritocratico del nostro.

Qui non ci sono raccomandazioni che tengano. E i superior, i capi, i boss se notano che sei in gamba non solo ti apprezzano, ma provano a  fare di tutto per tenerti con loro. O almeno questa è stata la mia esperienza. Una nota negativa è forse il fatto che se non parli bene inglese qui è davvero difficile trovare lavoro. La lingua è una barriera. Raccomando davvero a chiunque voglia intraprendere il viaggio Down Under di conoscere a livello più che sufficiente l’inglese.


TG e la vita privata?

La vita privata non è cambiata molto. Ho amici soprattutto italiani, perché gli australiani, bravissime persone, qui a Sydney sono un po’ freddini. E’ difficile entrare in un gruppo di amici già prestabilito, puoi essere un conoscente e uscire qualche volta insieme, ma non entri nel gruppo. Ma Sydney è una città cosmopolita per eccellenza, ho amici italiani e asiatici. Non sono sola.

 

TG Come ti sembrava l’Italia vista da lì?

 Gli australiani ci dipingono ovviamente come persone che sanno godersi la vita, che amano il bello e gustano il buono. Insomma, i nostri difetti ( a parte il classico stereotipo della mafia) sembrano sparire.

Ma per me, vivere in quel paese era una tortura e un piacere allo stesso tempo: ero contenta perché si dimostrava assai migliore dell’Italia, ma ero triste allo stesso tempo perché avrei voluto che la mia Italia fosse così.

 

TG Ora sei tornata in Italia: cosa ti è mancato di più di questo paese?

Sono tornata lo scorso dicembre. E per ora la mia intenzione è quella di rimanere.

Mi è mancata molto la mia famiglia. Ma, soprattutto, mi è mancato il calore del nostro popolo.

Avremo anche mille difetti, ma rispetto agli australiani siamo molto più passionali nelle cose che facciamo e nei rapporti che instauriamo con le persone. Gli australiani sono persone buone e semplici ma personalmente ho fatto molta fatica farmi nuove amicizie. I miei migliori amici in Australia erano italiani.

Per conoscere meglio la Maga di Oz seguila sul suo blog